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Economia immobiliare Brexit Matteo Corsini :"non mi ero sbagliato,in Gran Bretagna inflazione al 2% "

(Corsera.it Matteo Corsini)

Economia, l'inflazione in Gran Bretagna sale al 2%, con molto anticipo rispetto a quanto immaginato.Ricordo che il 2% di inflazione e' lo stesso obiettivo che la BCE di Mario Draghi si e' posta nel suo programma a medio termine,anche con l'impiego del cosiddetto "bazooka", i quantitative easing sprigionati sul mercato.I fatti mi danno ragione ,la Gran Bretagna sta salvando la sua economia da una crisi senza precedenti,evitando quella strutturale del sistema bancario, che si sta manifestando in l'Italia.Con l'inflazione alta il mercato immobiliare mantiene i suoi valori, anzi gli aumenta, e questo a tutto beneficio del valore patrimoniale delle persone e delle societa'.Come detto anche il sistema delle garanzie bancarie in Italia e' interconnesso con le proprieta' immobiliari,dunque il depauperamento di questo valore, significa destabilizzare il sistema finanziario e bancario.

Come sappiamo, le banche italiane sono afflitte dai crediti inesigibili, molti dei quali, diciamo al 70%, sono garantiti da immobili .Se il valore degli immobili equivale a  zero, non monetizzabile ,quella garanzia spinge in default il contratto finanziario sottostante (contratot di mutuo leasing fido bancario) dunque l'attivita' bancaria attiva si trasforma in negativa,ovvero credito inesigibile (non performing loans).Seguire la Gran Bretagna diventa un nostro obiettivo e prima lo faremo prima salveremo la nostra economia e il sistema bancario italiano.

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L’economia del Regno Unito inizia a risentire delle conseguenze della Brexit. A luglio infatti l’inflazione ha accelerato il passo: il tasso annuale dei prezzi al consumo ha segnato +0,6%, un incremento superiore alle attese degli analisti, dopo il +0,5% di giugno. La Bank of England aveva avvertito che la debolezza della sterlina legata alla decisione di uscire dall’Unione europea avrebbe fatto aumentare i costi di importazione sostenuti dalle imprese e di conseguenza spinto in su il livello dei prezzi.Dal giorno del referendum, il 23 giugno, la sterlina ha perso il 13% rispetto al dollaro. Come conseguenza, secondo Bloomberg, la banca centrale si attende che l’inflazione raggiunga l’obiettivo del 2% più velocemente di quanto previsto in precedenza. La Boe ha comunque iniziato a prendere contromisure, a partire dal taglio dei tassi di interesse – il primo dal 2009 – deciso il 4 agosto alla luce delle stime sul rallentamento della crescita del pil nel terzo trimestre.L’agenzia Bloomberg rileva che a trainare l’inflazione a luglio sono stati soprattutto i costi dei trasporti (in particolare gasolio e auto di seconda mano), ma l’impatto più forte l’hanno sentito i produttori che hanno visto i materiali importati, dai metalli ai composti chimici, rincarare del 6,5%, e le materie prime alimentari del 10,2 per cento.

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