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DIVORZIO ALL'ITALIANA.VERONICA LARIO ,NOEMI LETIZIA E LE ALTRE VIPERE IN CORPO.

Macherio 6 maggio 2009 (Corsera.it) di Squisito

Veronica Lario si è vendicata delle vipere in corpo,quelle che ha definito ciarpame senza dignità.Uno stuolo di donne che circonda il Premier Silvio Berlusconi e di cui lui ama circondarsi,donne giovani,avvenenti,donne in carriera,dai seni prorompenti e la volontà di ferro.Rappresentano il gioco preferito del Premier,i fiori del suo giardino,spuntano ovunque,sono cosparse come petali ad ogni suo.....

...passo.Silvio Berlusconi ha conquistato il mondo,la celebrità e si concede quel lusso che l'anonimato gli aveva sempre negato.Le sue conquiste sono vittime,le sue concubine,figure del passato,sono gli incubi che si alternano nella confusa dannazione della sua mente,occupata a crearsi spazio nel mondo intero,senza aver mai occupato qualcosa davvero.Lo sanno bene i figli che non lo hanno neanche invitato al loro compleanno,lo sa bene Veronica Lario che vive la sua vita nella torre incantata senza che adesso se ne possa più liberare.Sono i ratti,il ciarpame che bussa alla sua porta,che graffia il  sogno di donna giovane ricca e famosa.Adesso anche Veronica Lario sà che i soldi non sono la felicità,neanche la fortuna,ma una condanna,come il successo,l'avidità,il desiderio del potere di un nugolo di impotenti impostori.Chi sono costoro che circondano il marito,chi sono costoro che leccano il culo ad ogni porta da aprire,chi sono costoro brutti da vedere che immaginano di essere dei playboy? Quel suo mondo profumato e incantato che la ritrae a passeggio con la capretta e i figlioletti è come fosse pieno di shampoo,inafferrabile e sporco,fatto di cose che forse non avrebbe mai immaginato di vivere.Sono anni che chiusa nella sua solitaria residenza Veronica Lario medita sulla sua vita,sul disastro ,la verità pessima che ogni giorno raccoglie dai giornali e dalle gesta improvvide del marito malato di protagonismo.Se fosse rimasta sola nella sua casa anonima,se fosse rimasta sola con lui,brutto come un pagliaccio,se fossero rimasti una coppia qualunque,oggi tutto questo non sarebbe successo e il suo cuore avrebbe palpitato per altre avventure.Ma la sua vita si è macchiata del colore dei soldi,dal fascino ammaliante di una ricchezza degna di un faraone,una colla mistura velenosa che ha finito di distruggere ogni cosa intorno a lei.Veronica Lario vive circondata da un giardino di fiori senza odore,di giornate trascorse a immaginare qualcosa di meglio oltre l'orizzonte,a ricordare il passato che per qualsiasi sforzo si possa fare non tornerà mai indietro,e' un pendolo della condanna,quel successo che batte in petto come fosse quel cuore che negli anni passati palpitava al rumore  del marito che rincasava a notte fonda.Quell'uomo non c'è più rapito del suo protagonismo folle,lo vede intorno come dentro un acquario,come un pesce rosso,che sbuffa e muove la coda.Intorno ci sono loro ,le icone blasfeme,le veline ciarpame,quel conato di vomito che ha liquefatto la sua vita,ha lastricato di avanzi dei pasti la sua vita che lei immaginava dorata.

Sono vipere in corpo quelle di cui si è liberata,come fossero tutte le collane che un uomo che non l'ama le abbia mai regalato e lei se le è strappate di dosso.

Il disprezzo adesso è profondo e irriconciliabile.


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