Corsera Matteo Corsini
Referendum spread in rialzo deflazione MPS .Quella che vediamo profilarsi all'orizzonte e' la miscela esplosiva di un prossimo ulteriore rallentamento economico del paese,ingessato dal contrasto politico del referendum.Dall'altra parte l'Italia e' nuovamente sotto pressione per via del differenziale tra Bund e BTP ,economia a zero,deflazione,tentativo di confezionare un'altra patrimoniale sugli immobili,trasformando l'Imu e la Tasi nell'ultima beffa dell'Imi.L'outlook del settore immobiliare appare roseo per i prossimi mesi,ma gli indicatori costituiscono lo scenario per un ulteriore discesa verso il ribasso dei valori.L'ultimo semestre e' stato contrassegnato da una forte ripresa del settore uffici, sopratutto nel segmento delle locazioni corporate,indice questo di un miglioramento del mercato.
Le prossime settimane potrebbero provocare un impatto letale sul mattone, che come un bambino convalescente aveva ripreso a reggersi sulle proprie gambe.C'e' da dire, che l'intera struttura bancaria italiana, si regge sulle garanzie offerte dai beni immobiliari e che quindi una nuova diminuzione dei valori, spingerebbe alcuni istituti di credito al default .Sono decine le banche sull'orlo della bancarotta. Mai prima d'ora in Italia, era stato cosi' rischioso lasciare i propri soldi in deposito presso una banca,considerando che il bail in ha una funzione regolatrice anche della dissennata politica adottata da taluni istituti di credito,sopratutto nel corso della bolla speculativa immobiliare.Le societa' di rating internazionali attribuiscono rischio 6 all'italia nel caso in cui dovesse prevalere il No al referndum e rischio 3 nel caso in cui dovesse vincere il SI. Malgrado il giudizio delle societa' di rating non rappresenta un fotogramma corrispondente alla realta',il rischio paese per gli investitori istituzionali e' sempre un fenomeno che devono soppesare con la dovuta cautela.L'Italia ha bisogno di una spinta importante se vuole tornare a crescere e creare lo scenario speculativo per la grande finanza internazionale.Ma tutto stiamo facendo tranne costruire il futuro del nostro paese. Questo scenario mi preoccupa perche' sara' difficile contrastarlo malgrado gli sforzi di tutti noi.Per il bene dell'Italia credo che forse dimostrare che le riforme in Italia possono cominicare a camminare,il SI al Referendum potrebbe diventare un segnale fondamentale per un riallineamento del sentiment positivo verso il nostro paese.(Corsera.it)
Prosegue la corsa al rialzo dello spread. Il differenziale di rendimento tra il Btp e il Bund tedesco ha sfondato la soglia dei 180 punti base chiudendo a 176 punti base, in deciso rialzo da 171 di venerdì. Il differenziale è comunque rallentato dopo aver sfondato i 180 punti base. Il tasso pagato dal decennale italiano viaggia al 2,08%, da 2,02% di venerdì. "Aumenta lo spread? - ha detto il premier Matteo Renzi -. Ovvio, se c'è incertezza aumenta. Non è una minaccia, è una constatazione".
Intanto, l'Istat che segnala ad ottobre l'Italia torna in deflazionecon un calo dei prezzi dello 0,2% su base annua. Lo comunica l'Istat che ha rivisto le stime preliminari di una riduzione tendenziale dello 0,1%. Anche su base mensile, c'è stata una riduzione dell'indice nazionale dei prezzi al consumo dello 0,1%. L'istituto di statistica osserva che i dati mostrano "nuovamente tendenze deflazionistiche dopo la ripresa (+0,1%) di settembre". La flessione tendenziale dei prezzi continua a essere determinata dai beni energetici il cui calo si accentua lievemente (-3,6% dal -3,4% di settembre) per effetto di una più intensa flessione dei prezzi di quelli regolamentati (-6,0%, era -3,8% a settembre) e di un parziale rientro della contrazione dei beni energetici non regolamentati (-0,9%, da -2,7% del mese precedente). Ulteriori contributi deflazionistici derivano dagli andamenti di altre tipologie di prodotto tra le quali spiccano gli alimentari non lavorati (-0,4%, da +0,4% di settembre) e i servizi ricreativi, culturali e della cura della persona; la cui crescita si azzera dal +0,6% di settembre. L'inflazione al netto dei beni energetici rallenta in misura significativa, attestandosi a +0,2% (era +0,5% il mese precedente). Analogamente, al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l'"inflazione di fondo" scende a +0,2% (da +0,5% di settembre).
L'inflazione acquisita per il 2016 risulta pari a -0,1% (lo stesso valore registrato a settembre). Il lieve calo su base mensile dell'indice generale è dovuto alle diminuzioni dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-1,2%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,4%) solo in parte compensate dall'aumento dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+0,9%).
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,1% su base mensile e registrano una diminuzione dello 0,2% su base annua dopo la variazione nulla di settembre. In particolare una spinta al ribasso arriva dai prezzi degli alimentari non lavorati in calo dello 0,4% sull'anno. Per l'insieme dei prezzi degli alimentari (incluse le bevande alcoliche), invece, la riduzione tendenziale è dello 0,2%.
Milano è la prima città italiana per deflazione ad ottobre, con un calo tendenziale dei prezzi che raggiunge l'1,8%, rileva l'Istat, in un contesto in cui vedono il segno meno i prezzi di 14 grandi centri su 29 (erano quattro a settembre). L'istituto di statistica spiega che il forte calo della metropoli lombarda è dovuto al confronto con ottobre 2015 quando c'era stata una "forte impennata dei prezzi degli alberghi in concomitanza con l'ultimo mese di svolgimento dell'Expo". Per quanto riguarda i cali dei prezzi nei capoluoghi delle regioni e delle province autonome, Milano è seguita Potenza (-0,6%) e Torino, Ancona, Roma e Palermo (-0,3% per tutte e quattro). A Genova emerge la
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