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Disapparence by Geie Matteo Corsini : come far sparire miliardi di euro al costo di 500 euro. Un mostro giuridico di diritto commerciale europeo

Corsera.it dr.Matteo Corsini

Geie sulle compravendite immobiliari a Roma,indaga la Procura, pm Francesco Saverio Musolino.

Il Geie a Londra occulta la ricchezza.Istituito nel 1985 dalla CEE nel corso degli ultimi trenta anni ha ingoiato o fatto sparire miliardi di euro di proprieta' immobiliari agli occhi del fisco e di migliaia di creditori rimastri con un pugno di mosche in mano.Il Geie e' un mostro generato dal diritto comunitario europeo, che ha creato un virus che ogni giorno si diffonde anche nel settore immobiliare.Bastano 500/ 700 euro per conferire proprieta' immobiliari del valore di alcune decine di milioni di euro.Basta un click .Geie e' il piu' formidabile strumento per mandare a spasso le vostre mogli avide di denaro o creditori insistenti sotto casa o meglio ancora (come reclamizza qualcuno su internet) la mano aspira tutto dello Stato e i suoi agenti di riscossione.Acquistare una casa intestata ad un Geie significa infilarsi in un mare di guai,sopratutto la possibilita' che siano maturate dopo il conferimento, frodi fiscali di rilevante valore.Strumento utilizzato per eludere non soltanto i creditori, ma i debiti con l'agenzia delle entrate.

 

Uno strumento di diritto commerciale europeo utilizzato illecitamente per nascondere i beni e lasciare a bocca asciutta i creditori, come lo Stato o i privati.

Questa è la doppia faccia del Geie, il Gruppo europeo di interesse economico: da una parte può far massimizzare all’estero i guadagni di imprenditori o professionisti che ne fanno parte, dall’altra può diventare un mezzo attraverso cui far sparire un intero patrimonio, celandolo in casse sicure.

A svelare questo “innovativo” sistema – al pari del Trust – è l’inchiesta “Disapparence by Geie” del Gruppo tutela entrate nel Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Roma, al comando del colonnello Cosimo Di Gesù. Perché questo modello, assimilabile solo per certi versi ad un consorzio (di due o più società o professionisti di diversi stati membri), potrebbe essere costituito da una “testa di legno” al solo scopo di fare falsi conferimenti economici in capo al Geie, spogliando di beni un ipotetico imprenditore che si trova oberato di debiti o, peggio, un soggetto legato alla criminalità organizzata.

In sostanza, potrebbe essere «utilizzato quale mero schermo fittiziamente interposto per ostacolare l’identificazione della reale proprietà dei beni».

Il Geie è stato istituito con regolamento comunitario del 1985. Consente a società o professionisti di diversi stati membri, di unirsi sotto un unico soggetto giuridico che opera secondo il settore di riferimento. Così, per esempio, ci potranno essere Geie composti da più avvocati o da più imprenditori edili, ma sempre di diversi stati membri. Tuttavia, com’è stato scoperto, i Geie potrebbero essere costituiti, attraverso l’uso di “prestanome”, da soggetti che, per legge, non ne potrebbero fare parte. È il caso appena svelato dalle Fiamme gialle, che hanno passato al setaccio i conti di un odontoiatra romano e della moglie, una dipendente pubblica, entrambi debitori verso l’Erario di 500mila euro, sottoposti a sequestro. I due sono stati iscritti nel registro degli indagati della Procura di Roma per sottrazione fraudolenta al pagamento d’imposte.

Nel corso delle indagini è saltato fuori un Geie, costituito nel 2011 a Londra che, formalmente, si occupava di locazione immobili. In apparenza nulla di strano, salvo poi trovare un filo che ha ricondotto il Geie all’odontoiatra. Esso, infatti, era composto da due società: una italiana che si occupa di rifinitura immobili (in cui l’odontoiatra e la moglie sono soci) e una britannica.

Incrociando gli incartamenti societari è emerso che il legale rappresentate del Geie è lo stesso della società italiana, mentre quella britannica è risultata essere una «scatola vuota» amministrata da una fiduciaria controllata da una banca svizzera. In sostanza, il Geie non aveva alcun motivo d’esistere salvo avere, nelle proprie casse, beni immobili tutti situati in Italia per 11 milioni di euro, risultati essere tutti riconducibili alla coppia.

Secondo la Gdf, dunque, «la costituzione del Geie è avvenuta al solo scopo di consentire allo stesso professionista di sottrarsi fraudolentemente al pagamento delle imposte attraverso la simulata alienazione del suo patrimonio immobiliare nel menzionato soggetto di diritto estero, costituito solo formalmente ed esclusivamente al fine di ottenere un effetto segregativo dei beni in esso conferiti».

Questi ed altri trucchi sono il repertorio degli avvoltoi della crisi che trovano terreno fertile in una certa tipologia di imprenditori nostrani che è sempre esistita e sempre esisterà. La storia dei GEIE fittizi è solo uno dei metodi con cui alcuni operatori avventurosi hanno studiato metodi per svuotare l’attivo di imprese in crisi e portarle alla procedura fallimentare senza beni che sarebbero spettati ai creditori.


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