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Referendum 4 Dicembre Matteo Corsini: La guerra batteriologica antieuro,cosa accadra' dopo, i possibili scenari nel mercato immobiliare e finanziario

CorSera.it

Referendum del 4 dicembre cosa accadra' se vince il No nel settore immobiliare.Il parere degli analisti finanziari e' che qualoira vincesse il NO,il rischio paese aumenterebbe drammaticamente, da 3 a 6. Vale a dire, che l'Italia potrebbe essere oggetto di una aggressione speculativa da parte degli hedge funds interessati a creare panico sui mercati,speculare sull'impennata dello spread,spingere la votalita' della borsa italiana,in una fase delicatissima per la borsa italiana,poiche' due delle nostre tre maggiori banche,saranno impegnate in un ennesimo aumento di capitale.Il Presidente di MPS Alessandro Falciai si ritroverebbe impegnato a governare una nave alla deriva, pronta ad inabissarsi.Il NO al referendum costituisce oggi un pericolo per la stabilita' del paese,il riflesso sarebbe quello di spingere i mercati nel panico,fenomeno questo che creerebbe incertezza tra gli investitori, sterilizzandone le attivita'.

Gli immobili dunque,resterebbero intrappolati in un mercato asfittico costipato dall'effetto deflazionistico, che continuerebbe a comprimerne i valori,flagellati da una tassazione inaseauribile (le vere patrimoniali italiane ) e la mancanza di scambi verso gli investitori esteri.Lo scenario e' dei peggiori ,anche perche' il settore stava riemergendo dalla profonda drammatica crisi del 2014.Il No al referendum costituisce motivo di preoccupazione ,sebbene un crollo dei mercati finanziari,lo spread in risalita,la paura di uno scenario contrario alla moneta unica,potrebbe avviare un lungo processo di consolidamento del mercato immobiliare,perche' il mattone ritornerebbe ad assurgere ad unico bastione nei confronti di una crisi finanziaria come quella che si prospetterebbe in un contesto antieuropeista.Non e' detto pertanto che l'unico scenario positivo per il mattone possa essere soltanto quello del SI,ma sicuramente un rafforzamento del mattone quale alternativa alla crisi dei mercati finanziari,resterebbe pur sempre un paliativo,perche' ad investire nel mattone sarebbe il residente italiano e non certamente i grandi investitori esteri,ovvero i grandi fondi la cui capacita' patrimoniale sarebbe in grado di cambiare il destino dell'economia legata al mattone.Non so esattamente cosa ci attende ,ma i parametri per capire il movimento del mercato immobiliare sono facilmente comprensibili: la rottura dell'attuale equilibrio spingerebbe il mercato ad un depauperamento dei valori,per dare poi sfogo ad una ennesima bolla speculativa non appena si riuscisse ad uscire dal tunnel ,di quella che ad oggi assomiglia ad una guerra batteriologica antieuro.Il veleno tossico che si sta sprigionando dalla contrapposizione referendaria, almeno da quanto emerge nella veemenza dei leader politici,soffia sul corrosivo e acre odore dei disastri finanziari, provocati da un'economia resa asfittica dagli accordi europeisti,tra cui l'austerity,il patto di stabilita',l'indisponibilita' di accordi politici per dare vita agli eurobonds,quella che si rpeseterebbe a diventare la garanzia comunitaria al sistema obbligazionario dei paesi dell'Unione.Tutto questo sta spingendo l'Europa verso divisioni che potrebbero diventare irricucibili e alimentare la voglia di recesso dagli obblighi della casa comune,anche perche' l'alternativa sembra meno asfissiante del campo di battaglia in cui l'Europa si e' trasformata,per diventare palcoscenico delle peggiori fratricide guerre tra contaminati dalla esasperazione delle crisi che si succedono con regolare inclemenza.Cosi non va.E' la sola cosa su cui forse tutti concordano,dunque strappare da una parte o dall'altra,o per il Si o per il No,darebbe la stura al piu' complesso scenario che nessuno avrebbe mai potuto immaginare per l'Europa e noi per l'Italia,quello del caos da intossicazione del sistema europeista. 

(CorSera.it dr.Matteo Corsini )

Per contattare il dr.Matteo Corsini scrivere a corsinicase@gmail.com 


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