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Conferenza dei paesi del mediterraneo,Papa Francesco

Roma 23 Settembre 2017.Si apre a Roma il 27 e il 28 Settembre la 1° Conferenza multilaterale dei paesi del Mediterraneo sul fenomeno dell'immigrazione presso la Sala Vittoria in Via Vittoria Colonna 11 Roma (accerditi m.barberini@unimarconi.it ) in occasione della presentazione della prima cattedra del diritto dell'immigrazione in Italia a cura del docente Professor Avvocato Massimiliano Barberini.Saranno presenti le rappresentanza diplomatiche di 92 nazioni tra cui l'Ambasciatore dell'Algeria S.E.M. Abdelhamid Senouci Bereksi,l'ambasciatore della Repubblica Turca S.E.M.  Hakki Hakil ,l'ambasciatrice dell'Etiopia S.E.M. Zenebu Tadesse Woldetsadik ,tra i politici italiani accreditati alla cerimonia di apertura anche Stefano Fassina,saranno presenti una delegazione del CONI ,dell'INPS,dell'INAL,della Coldiretti,della CISL,dell CGIL,della UIL,del Ministero delle politiche Agricole Minisatro On.Martina ,ministero delgi interni On.Marco Minniti e delegazione,una rappresentanza della Marina Militare  

 Il Papa, in un incontro a Roma, ha espresso la sua preoccupazione per i fenomeni di xenofobia in Europa, anche da parte dei cattolici, aggiungendo che il disagio verso i migranti è stato causato anche da politiche comunitarie inadeguate.

"Non vi nascondo la mia preoccupazione di fronte ai segni di intolleranza, discriminazione e xenofobia che si riscontrano in diverse regioni d'Europa. Esse sono spesso motivate dalla diffidenza e dal timore verso l'altro, il diverso, lo straniero". È quanto ha dichiarato Papa Francesco che in un'udienza nella Sala Clementina del Palazzo apostolico in Vaticano ha incontrato i direttori nazionali della pastorale per i migranti riuniti dal Consiglio delle Conferenze episcopali d'Europa (Ccee). "Mi preoccupa ancor più la triste constatazione che le nostre comunità cattoliche in Europa non sono esenti da queste reazioni di difesa e rigetto, giustificate da un non meglio specificato 'dovere morale' di conservare l'identità culturale e religiosa originaria", ha aggiunto.



"Politiche comunitarie inadeguate" Il Papa ha poi detto ai direttori della pastorale dei migranti che "nel mio costante ascolto delle Chiese particolari in Europa, ho percepito un profondo disagio di fronte all'arrivo massiccio di migranti e rifugiati". Un disagio che "va riconosciuto e compreso alla luce di un momento storico segnato dalla crisi economica, che ha lasciato ferite profonde". Esso è stato, inoltre, "aggravato dalla portata e dalla composizione dei flussi migratori, da una sostanziale impreparazione delle società ospitanti e da politiche nazionali e comunitarie spesso inadeguate". Ma per Francesco "il disagio è anche indicativo dei limiti dei processi di unificazione europea, degli ostacoli con cui si deve confrontare l'applicazione concreta della universalità dei diritti umani, dei muri contro cui si infrange l'umanesimo integrale che costituisce uno dei frutti più belli della civiltà europea".

La Chiesa, ha sottolineato il Pontefice, "si è diffusa in tutti i continenti grazie alla 'migrazione' di missionari".

Nella sua storia "non sono mancate tentazioni di esclusivismo e arroccamento culturale, ma lo Spirito Santo ci ha sempre aiutato a superarle" e "ci aiuta anche oggi a conservare un atteggiamento di apertura fiduciosa, che permette di superare ogni barriera, di scavalcare ogni muro". Secondo Papa Francesco, "di fronte ai flussi migratori massicci, complessi e variegati, che hanno messo in crisi le politiche migratorie e gli strumenti di protezione sanciti da convenzioni internazionali, la Chiesa intende rimanere fedele alla sua missione: quella di amare Gesù Cristo, particolarmente nei più poveri e abbandonati; tra di essi rientrano certamente i migranti ed i rifugiati". Papa Francesco ha infine ricordato i contenuti del suo Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e Rifugiato del prossimo anno, che suggerisce, tra l'altro, di "ampliare le vie legali e sicure di ingresso", "offrire informazioni certe prima della partenza", "difendere i diritti dei migranti", "garantire le condizioni per lo sviluppo umano integrale di tutti, migranti e autoctoni" e "aprire spazi di incontro interculturale". (ANSAmed).


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