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CorSera Governo Carlo Cottarelli il suo vizio capitale, una catastrofe per l'economia e i conti pubblici italiani

Roma 9 Maggio 2018 CorSera by dr. Matteo Corsini 

Forse ci avviamo verso un Governo tecnico istituzionale voluto dal capo dello Stato Sergio Mattarella. Nel corso delle ultime ore, tra i papabili ad assurgere alla presidente del Consiglio, sarebbe anche il professor Carlo Cottarelli, personaggio ormai popolare, da quando partecipa come ospite  a moltissime trasmissioni televisive. Qualora diventasse lui il prosismo Premeir italiano, ancora non è chiaro quali misure adotterà, ma per averne un'idea più precisa , basta sfogliare le pagine del suo ultimo libro :  " I Sette peccati capitali dell'economia italiana " , per capire che cosa tiene in serbo il noto economista per i cittadini italini .Il rischio è quello di far saltare il tappo alla nostra Italia, stremata dalla crisi economica e dalla pressione dei parametri di contenimento della spesa pubblica, il cosiddetto "fiscal compact " . Come tutti noi ben sappiamo, e forse la stessa Gran Bretagna ci insegna con la sua Brexit, l'Italia avrebbe bisogno, per tornare a crescere, di defiscalizzare il sistema tributario nel suo insieme. Il nostro paese per crescere ha bisogno di una razionalizzazione complessiva dell'intero ordinamento fiscale, completa, capace  di assorbire il volano produttivo delle grandi aziende estere, quelle liquide, che allocano capitali, dove le opportunità fiscali sono le migliori. Per non andare troppo in giro, basta guardare anche alla vicenda dell' Irlanda e della interconnessione con i colossi globali dell' hightech digitale  il cosiddetto GAFA ( Google Amazon Facebook e Apple ) .

La perdurante pressione dei fratelli forti europei (Francia e Germania ) sta spingendo molti fratelli deboli, tra cui l'Italia, al collasso finanziario, e alla beffa, poichè malgrado le riforme e il restringimento dei parametri del defict, il nostro debito pubblico continua ad aumentare, quasi incontrollato. In questo inferno , in cui il sistema bancario nel suo insieme, ha ripreso a scricchiolare ( di Martedì mattina la notizia che il Financial Times riportava con evidenza la notizia che il fondo attivista Caius Capital ha scritto alla Banca centrale europea e all’Eba, Autorità bancaria europea. denunciando come, a suo avviso, Unicredit computi a capitale degli strumenti finanziari in violazione delle norme europee e che tali strumenti, emessi nel 2008, andrebbero invececonvertiti in azioni (con gravi perdite per i detentori di questi particolari bond che hanno un valore nominale di circa 3 miliardi di euro),. si andrebbero ad aggiungere le miracolose soluzioni di Carlo Cottarelli. Una di queste meraviglie, prevede come si legge a pagina 27 dell'edizione Feltrinelli  : " L'errore, in termini di cosa si tassa, è semmai un altro: occorre tassare più la case ( e meno i redditi ed attività produttive ) perchè è più difficile evadere le tasse sulla casa: come abbiamo visto il grado di evasione dell'Imu è relativamente basso ". Lo scienziato Carlo Cottarelli , avrebbe in mente , come palliativo per far fronte agli approvvigionamenti di cassa del nostro paese, quello di aumentare la pressione fiscale sulle case, tanto d aprovocarne una nuova flessione, di tale portata questa volta, da determinare la crisi di molte aziende private, ma sopratutto di esporre l'intero sistema bancario italiano, ad una crisi irreversibile, che vedrebbe il peso deio finanziamenti sul real estate, aumentare in maniera inversamente proporzionale al depauperamento dei loro valori. Carlo Cottarelli, emerito professore della Bocconi e dell'Università Cattolica di Milano, vive in un mondo id fantasie, ignaro dell'infero che sta vivendo il settore immobiliare, che da solo nel suo complesso ha retto la spaventosa svalutazione della lira, rispetto all'euro, per oltre il 60% , nel corso degli ultimi dieci anni. Se c'e' un fattore che ha determinato lo scoppio delle banche italiane, tra cui il celeberrimo Monte dei Paschi di Siena, sono i crediti inesigibili, garantiti dal mattone, la mostruosa leva finanziaria concessa a milioni di persone per partecipare al banchetto della bolla speculativa del mattone degli anni 2000 . Il professor Carlo Cottarelli, affiderebbe ad una manovra depressiva, ovvero l'aumento della pressione fiscale sulla casa, il compito di partecipare al risanamento delle devastate casse dello Stato,  e questo come scrive lui, per facilità di condotta " come abbiamo visto il grado di evasione dell'IMU, è relativamente basso " . Le contromisure da adottare dovrebbero semmai essere espansive, come ad esempio, una diminuzione delle tasse per l'acquisto degli immobili ad uso ufficio, che con l'aumento dell'IVA rischiano di essere penalizzati ancora più seriamente, lasciando nel vuoto un intero settore, che una volta era la prima voce nel settore del real estate. Ma questi sono punti di vista, che ci limitiamo a mettere in evidenza, ma per quanto mi riguarda sarebbe un ecatombe per il nostro sistema economico. Una catastrofe.

Crediamo che l'Italia abbia bisogno di defiscalizzazione urgente in tutti i settori , sopratutto per le aziende estere. Uscire dalla moneta unica, uscire dai parametri europei , credo che in questo momento farebbe bene all'Italia, così come influenzerà positivamente i conti della bilancia pubblica inglese. Viviamo da oltre 15 anni zavorrati dall'immenso fardello delle regole europee, ma il nostro debito pubblico non diminuisce, aumenta, perchè malgrado glis forzi, l'economia italiana rallenta e senza fatturato, reddito imponibile, anche le casse dello Stato si impoveriscono e tutte queste blasfeme opere di ricostruzione, spingono gli italiani a difendersi, a rientrare a tutto vapore nel ciclo produttivo del nero e dell'evasione fiscale.( CorSera copyright ) 

 

dr.Matteo Corsini 

 

 

 

Ma di notte – si sa – tutti i gatti sembrano neri e le prese di beneficio sembrano più che giustificate alla luce della lunga corsa dell’indice e degli stessi titoli finanziari (da inizio anno Intesa Sanpaolo ha guadagnato quasi il 14% e Unicredit il 10,5% per citare i due maggiori istituti bancari italiani). Se per ora la crisi politica italiana sembra influire molto poco sull’andamento del mercato, è però sicuro che in caso di improvviso avvitamento sarebbero ancora una volta le banche a finire nell’occhio del ciclone, anche perché – nonostante la drammatica crisi culminata con la nazionalizzazione di Mps e la liquidazione delle due ex popolari venete – si è deciso ancora una volta di non intervenire nella convinzione (errata) che le cose finiranno prima o poi con il mettersi a posto da sole grazie alla ripresa economica. Quella ripresa economica il cui ritmo in Europa sta già rallentando e su cui pesano i timori di un’escalation della tensione con l’Iran, per non parlare della questione dazi, che rischia di innescare una vera e propriaguerra commerciale con gli Stati Uniti con conseguenze pesanti sull’economia europea.

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