Milano 8 marzo 2020 CorSera.it Reportage ai confini del mondo conosciuto by Alan Parker
Milano il cordone sanitario viene esteso a tutta la regione Lombardia. Ci siamo, quella che stiamo fronteggiando è una guerra letale, senza nemici apparenti, soldati da abbattere come nei wargames, ma sono centinaia e migliaia di pipistrelli invisibili sotto forma di un virus letale che volano nell'aria, si trasmettono da apparato respiratorio all'altro e ci uccidono.
In Italia è ormai scattato l'allarme generale, forse con ritardo, nella speranza o in attesa, che il ritmo del contagio diminuisse,ma purtroppo si è avverata la seconda condizione, quella di una progressiva letale accelerazione del contagio del virus, fino ad assumere i connotati di una vera e propria pandemia a livello planetario. Una fuoriuscita di magma inarrestabile, di cui ancora si comprende poco della sua velocissima trasmissione. Il Coronavirus dilaga nel mondo intero,mettendo sotto scacco città come Los Angeles o New York, paesi come l'Olanda o l'Islanda.. Ciò che accade in queste ore è come nei film degli alieni, in cui le astronavi degli invasori si sono posizionate sopra le città di tutto il mondo, pronte ad entrare in azione e distruggere l'essere umano. Non ci spareranno addosso con potenti raggi laser, sbriciolando fabbricati e incendiando automobili, ma sprigionando il veleno mortale del Coronavirus, che in tutto e per tutto è più un'arma batteriologica costruita in laboratorio.
Mi domando se siamo difronte ad un virus animale, iniettato da un pipistrello con un morso ad un essere umano, oppure qualcosa davvero è accaduto in qualche laboratorio militare e di cui l'intera umanità ne ignora la provenienza.
Siamo stati messi in quarantena forzata, isolamento in prossimità e dentro le angosce quotidiane, separati gli uni dagli altri, potendoci guardare in faccia dagli smartphone o dalle finestre dei palazzi.
Siamo stati rastrellati e rinchiusi dentro casa, senza poter più uscire, confinati nel buio della solitudine umana, che alle volte provoca più sofferenza di qualsiasi altro male. Qualcosa ci sta separando, e per un lungo periodo ci impedirà di riprendere le nostre normali attività. Sotto di noi respirano le città fantasma, occupate dagli eserciti militari che pattugliano le strade e i parchi in cerca di fuggiaschi della disperazione, persone che non possono restare rinchiuse dentro casa e cercano un luogo dove evadere, ritrovarsi, clandestini a se stessi e agli occhi degli altri. Non c'e' altro da fare che subire questa condizione infernale, caduta come un castigo o forse diventata tale. Contro ogni volontà siamo costretti a fermarci, la corsa allo sviluppo della civiltà ha esaurito la sua energia formidabile, qualcosa, come nella torre di Babele forse non ha funzionato e deve farci riflettere. Città con milioni di persone spinte dentro le casse, che urlano dalle finestre, chiusi in gabbia, con il virus che sbatte i pugni contro la porta di casa e cerca di scardinarla per distruggerci. Siamo in una strada buia e laterale del destino dell'umanità, in una palude infestata, dove non avremmo mai creduto di impantanarci. Ma ci siamo dentro, e tutto è, tranne che un sogno. E' la realtà, fuori da qualsiasi wargame, dalla finzione. E' il nostro tempo, quel futuro del 2020 tanto atteso, che comincia con la pandemia endemica. Il viaggio della civiltà è ancora lungo, siamo al limitare del momento in cui cominceremo a viaggiare nello spazio, ma per adesso la stazione di partenza si è incendiata e sta bruciando tutto. ( Copyright CorSera.it by Alan Parker)
Comments (0)