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CORSERA CORONAVIRUS TORNIAMO ALLA LIRA PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI. CHI HA DETTO CHE IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO SAREBBE INVENDIBILE ? VIVIAMO NEL PAESE PIU' RICCO DEL MONDO

ROMA 11 APRILE 2020 CORSERA.IT by dr.Matteo Corsini Presidente Cobra Environment ltd London 

CorSera.it Copyright 2020

Da Londra vediamo l'Italia soffocare nelle macerie della crisi economica. 

Per abbattere il debito pubblico, dobbiamo aumentare le entrate, per aumentare le entrate, dobbiamo sfruttare la svalutazione della moneta di casa. Le attività turistico ricettive, triplicherebbero nel corso di un solo trimestre, producendo oltre 400 miliardi di fatturato . Il settore immobiliare rimbalzerebbe, le grandi aziendi internazionali tornebbero indietro dall'Olanda all'Italia. Il settore immobiliare riprenderebbe a galoppare, dando lavoro a migliaia di persone. Dobbiamo assumere iniziative drastiche per diminuire il traffico nelle città storiche, renderle paradisiache, come abbiamo imparato a capire in questi giorni dalle immagini che trasmettono i droni. 

Mi domando e chiedo da economista, giurista, da immobiliarista, tornando alla lira, come mai il mondo non dovrebbe acquistare il nostro debito pubblico ? Quale assioma è mai questo ? Avete mai visto Romano Prodi? Non vi sembra che abbia la faccia del pirla? Nessuno acquisterebbe più il debito pubblico italiano? Ma avete idea di cosa sia l'Italia ? Ma ci rendiamo conto adesso, quanto e quello che ci mostrano i droni ? Siamo consapevoli di vivere nel paese più bello del mondo? Che soltanto riuscissimo a diminuire il traffico , ad andare a piedi e in bicicletta, faremmo ilbene dei nostri polmoni e delle nostre tasche? Ma abbiamo idea, che siamo il paese con la più grande ricchezza immobiliare del mondo ? Patrimonio archeologio, monumentale, architettotico, artistico? Che siamo una meraviglia senza limiti? Ma sappiamo bene di avere duemila chilometri di coste meravigliose, centinaia di isole di una bellezza epocale? Ma siamo tutti scemi? Ma siamo tutti scemi ? 

Tornare alla lira significa, far diminuire di colpo la pressione fiscale, per attirare ancor apiù turisti e aziende internazionali nel nostro paese. Tornare alla lira non soltanto si può, ma secondo me è l'unica condizione per salvare l'intero comparto turistico ricettivo.Nelle condizioni attuali il comparto turistico muorirà , fagocitato dai fondi internazionli che faranno man bassa delle strutture alberghiere italiane. 

Con la nostra Banca centrale nel pieno esercizio delle sue funzioni, potremmo destinare  fondo perduto miliardi di lire agli albergatori, alle piccole pmi del settore, e con una moneta svalutata, sarebbe il pienone per tutta l'Italia 365 all'anno.Inoltre il fatturato sarebbe maggiore, costi dimezzati, forniture dimezzate. Il petrolio costa poco adesso. L'Italia delle meraviglie è il paese più ricco del mondo. Mi domando perchè dobbiamo vedere Taranto soffrire in quel modo? Smantellare l'Ilva si ptrebbe, con la nostra moneta , facendo tornare in mssa truristi e sopratutto residenti esteri in Italia. L'Olanda ci insegna che si può sfruttare il sistema tributario per attirare aziende da tutto il mondo, anche quelle italiane. 

Il debito pubblico italiano è alto? Non credo proprio, è fisiologico. Il debito pubblico italiano è alto se non siamo più in grado di esportare, se l'economia ristagna, se ci siamo messi nelle condizioni di farci acquistare a prezzo di saldo dagli stranieri, per decisionio politiche assurde.Il Giapone ha il debito pujbblico due volte superiore al nostro del 250% sul pil ed entrate fiscali inferiori alle nostre. I cretini dicono che non si può paragonare la loro situazione alla nostra, eprchè la pressione fiscale nel paese del Sol levante è inferiore alla nostra e che in caso di crisi potrebbero avere maggiore manovra. Ma nel corso delle crisi non si agisce mai inasprendo il regime fiscasle, lo sanno anche gli asini. Le crisi prendono di sopresa i paese che hanno regimi fiscali eccessivi. L'Italia è un paese industriale , ma la sua prima vocazione è il turismo e il settore immobiliare che dovrebbe csotituire i lfiore all'occhiello di una economia strutturata. Le nostre seconde case sono vuote, abbiamo interi comuni disabitati, soffriamo di deurbanizzazione, perchè nessuno viene a vivere in Italia, con un macigno al posto del fisco.   

Chi ha detto che il debito pubblico italiano nessuno lo aquisterebbe? Ma capiamo dai droni che viviamo nel paese più bello del mondo ? 

Siamo soltanto all'inizio, di quella che forse sarà ricordata come la più grave crisi finanziaria che ha investito l'Europa. Se vediamo con più precisione, la Gran bretagna ha staccato il piede dall'acceleratore un momento prima di venir inghiottita dalla crisi economica della pandemia. Non dovrà condividere il debito nazionale con nessuno, così come si è abilmente sottratta alla condivisione di quello degli altri paesi dell'Unione. La Germania, monolitica al  centro della grande nazione europea, adesso rischia di dover pagare il prezzo più alto, benchè cerchi in tutti i modi di evitare la condivisione del debito con tutti gli altri paesi della confederazione europea. La Gran Bretagna, potrà addirittura sfruttare l'eventuale svalutazione della Sterlina rispetto all'Euro consentendo maggiori esportazioni . Gli europei dovranno sopportare il peso di una crisi economica spaventosa, che colpirà selvaggiamente negozianti, artigiani, liberi professionisti ed operai.

EFFETTO JUMPING PUMPING .

Difficile immaginare che l'economia europea, potrà rilanciarsi con effetto Jumping pumping , vale a dire iniiezione di denaro fresco da parte della BCE e provvedimenti di sostegno alle imprese. Il rimescolamento dei mercati per effetto dei lock-down, consentirà ad alcune imprese industrie di uscire prima dall'impasse della crisi, mentre altri, meno organizzati, magari appesantiti da maggiori costi aziendali, faranno fatica, cominceranno a respirare con difficoltà e dunque ad avere necessità di respirazoine assistita, pompaggio di liquidità, che comunque otterranno con l'impegno a restituire i denari. Quella che io posso immaginare è una morte per asfissia a lento rilascio, l'agonia di molti settori, di una intera generazione di artigiani. Al contrario, alcuni segmenti di economia fino a ieri considerata sommersa, come le reti almentari gestiti dagli amici del Bangladesh e indiani, subirà un incremento epsonenziale, poichè la loro diffusione capillare costituisce il punto di forza dell'impresa alimentare su larga scala e sopratutto in aderenza alle nuove esigenze di tutela della salute. I negozi ad insegna Bangladesh sono piccoli e dunque ben aereati, la loro igiene più facile da controllare e verificare. I grandi supermarket, sono labirinti giganteschi dove entrano ed escono centiana di persone al giorno e dove non sarà mai più possibile accalcarsi, quindi con una perdita finanziaria senza precedenti per i market local, a media superficie. Le grandi strutture come IKEA , WALMART, EATITALY, EURONICS, finiranno per implodere , non riuscendo a sopportare lo stillicidio dello shoppiing regolato dalla distanza anti contagio. Inutile starci a pensare, chi ha azioni di questi grandi gruppi commerciali, cominci ad allegerirsi o vedrà i suoi soldi bruciati come dentro ad un camino. 

 

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