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CORSERA CORONAVIRUS ANCE GABRIELLA BUIA "FOLLE PREFERIRE LE LIBRERIE ALL'EDILIZIA ". FORSE HONORE' DE BALZAC AVREBBE QUALCOSA DA DIRE

ROMA 11 APRILE 2020 by dr.Matteo Corsini 

CorSera.it Copyright 2020 

( Nella fotografia un dipinto straordinario di Giannoni che celebra le librerie dimenticate e perdute ) 

LE ILLUSIONI DELLA CULTURA NON SONO MAI PERDUTE. 

Le immagini dei droni, spiegano che la città eterna dovrà cambiare pelle e anche in fretta. I droni spiegano che il Sindaco di Roma dovrà chiudere larghe parti della città al logorio del traffico. I droni ci stanno indicando quale strada intraprendere per vincere le sfide del futuro, e la cementificazione è una delle strade sbagliate. Il recupero edilizio della città di Roma, è la strada da intraprendere, ripensando, rimodellando la capitale millenaria dell'impero romano. Riaprire dalle librerie è quanto da me auspicato in diversi articoli sul CorSera.it , tenendo bene a mente cosa diceva Clifford Greetz , il celebre antropologo "Esseri umani senza cultura sarebbero mostri con qualche istinto utile, con pochi sentimenti identificabili e senza alcuna intelligenza".

Basta scempi a Roma, basta cemento, ma razionalizzazione. Quando il presidente dell'Ance Gabriella Buia sostiene che " i libri non si possono comprare su internet ? " testimonia tutta la sua ignoranza, incapacità di capire e vedere cosa sarà il futuro. La cultura disegna il mondo, incide sulla capacità dell'essere umano di apprezzare il circostante, di capirne il linguaggio, di decifrarne la simbologia, di ghermire codici universali che costituiscono l'energia stessa del pensiero. Se la gente si sente soffocare dentro la propria casa, vuol dire che.....

non riesce ad evadere con la fantasia, che non sa disegnare il suo tempo, la sua realtà, è un essere umano senza dimensione. I libri si acuqistano su internet, ma la cultura fa parte di quel mondo che dobbiamo essere capaci di rifondere, forgiare, per dare origine ad una civiltà sempre più progredita. Le città pertanto vanno rimodellate, ricostruite, immaginate per pensare, trasformare il "noi stessi" inutile e sterile, agganciato semplicemente ai prodotti del consumo al dettaglio, come oasi, farm, paradisi suscettibili di creare nuove dimensioni per l'Homo Sapiens. Soltanto così progrediremo, o continueremo ad essere soggetti a generazioni di frustrati che consumano il loro tempo abbrutendosi difronte a programmi come la Casa del Grande Fratello, le stomachevoli maratone della Barbara D'urso, in cui la rappresentazione degli esseri umani si affastella in un demoralizzante teatro del grottesco. Leggere sprigiona dentro di noi creatività,  fantasia, spinge gli esseri umani oltre lo steccato sterile della nientificazione della massificazione di piaceri ed interessi futili. Come spesso sottolineato, l'Homo Deus profetizzato da Yuval Noah Harari, oggi appare svilito dalla dimensione virtuale di Istagram, dove culi , tette e addominali, pare abbiano preso il sopravvento sulla intelligenza umana.La nostra è ancora saldamente la società dell'essere e non dell'apparire.  L'involuzione culturale, la mediocrità, hanno spinto grandi sacche della nostra società ad una vita miserbile, inutile, senza sbocchi. Larga parte della nostra civiltà, vive parla e scrive come uomini della preistoria, avendo perduto tutte le intelligenze utili alla sopravvivenza. Ricominciare dalle librerie sarà utile per spingere milioni di persone verso luoghi che probabilmente non hanno mai visitato. Dobbiamo ricominciare dalle librerie se vogliamo dare un segnale diverso per migliorare la civiltà umana. L'edilizia è importante, se contribuisce alla formae mentis del nostro spazio vitale, oppure continuerà a produrre orrori architettonici per arricchire costruttori senza cultura e sensibilità.

Roma deve risorgere. Roma Risorge. Secondo il mio punto di vista, le grandi librerie dovrebbero solcare i marcipiapiedi, proliferare nei negozi che oggi espongono spesso  cose inutili, status simbol che come abbiamo potuto capire, diventano inservibili nel momento del bisogno, quando l'essere umano non riesce a mostrarsi, ma al contrario deve lottare contro se stesso per non morire di noia chiuso nelle quattro pareti di casa. Le borse, le scarpe, i vestiti rimangono chiusi dentro gli armadi, i libri, ciò che c'e' dentro vive dentro di noi, intorno a noi, fa girare le pareti di un appartamento di più e meglio del gran Premio di Formula 1 o di un pallone  tirato da Ronaldo.Ciò che abbiamo dentro di noi, e tutto ciò che è utile per sprigionare quella energia, ha una funzione logica fondamentale per l'essere umano, il resto sono sovrastrutture, che come abbiamo visto, potuto constatare in questi giorni di quarantena, sono sterili, improduttive di armonia, equilibrio, sensazioni di benessere. Leggere fa bene allo spirito, rilancia noi stessi verso l'esterno dei confini del mondo . Forse questo l'Ance non l'ha ben capito, e la signora Gabriella Buia,  farebbe bene a leggersi la Nausea di Jean Paul Sarte o l'Uomo ad una Dimensione di Marcuse o le Illusioni perdute di Honoré de Balzac. Le città verrebbero su meglio, ma questa è un'altra storia di cui parleremo.

 

CorSera.it Copyright 

Le dichiarazoini dell' Ance. 

"Il governo e il legislatore non si rendono assolutamente conto di come funziona il nostro comparto e quanto le costruzioni siano diverse dalle altre attività", sottolinea Buia a La Stampa. Il decreto imprese con 400 miliardi di liquidità in più, spiega, "è insufficiente. Per quello che si è capito sinora, il dl prevede tempi incompatibili con lo stato di salute del mondo delle costruzioni. E poi si tratta pur sempre di sostegni provvisori, di debiti, che se non ripartiamo in fretta non riusciremo ai a ripagare. Certamente non nei sei anni previsti dal governo".

 

"Faccio un esempio: se io ho una attività immobiliare, visto che le famiglie che comprano case fanno in media tutte mutui all' 80%, io il grosso della mia attività dopo due anni di lavoro lo andrò a fatturare nei primi mesi del terzo anno. E nel frattempo sono a debito con le banche. Non solo: il decreto liquidità dice che io posso attingere sino al 25% del fatturato dell' anno precedente, ma se io nel 2019 non ho fatturato niente perché le mie fatture vanno tutte a giugno di quest' anno non possono nemmeno andare a chiedere un euro. Assurdo".

 

"Ci aspettavamo un po' più di attenzione - prosegue il presidente dell'Ance - anche perché, superata l'emergenza sanitaria, la grande sfida sarà sugli investimenti infrastrutturali che saranno i primi a partire. Ma occorre sostenere le imprese e dare loro la possibilità di sfruttare il beneficio dell'investimento pubblico, altrimenti farò molta fatica a creare ricchezza in tempi rapidi ed in parallelo le imprese si impoveriranno ancora di più. Finirà che le banche diventeranno azioniste di tutte le imprese di costruzione d'Italia. Per questo ora diciamo basta: dopo 11 anni di crisi che ha messo in difficoltà grandi e piccoli voglio capire cosa intende fare davvero la politica. Ce lo devono dire una volta per tutte".


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