Los Angeles 17 ottobre 2020 CorSera.it by Alan Parker ai confini del mondo conosciuto
Coronavirus e il paradigma della civiltà umana, la guerra per bande.
La bestia riprende a soffiare nei polmoni della gente. Quel mostro indomito del coronavirus che flagella il pianeta da oltre un anno. Dalla Cina, al contrario, se ne è andato come arrivò. Qualcuno gli ha tolto il gas e ha smesso di infiammarsi. Nel resto del mondo prosegue nella folle corsa di morte disumana. Le vittime non si contano più, sono centinaia di migliaia, arriveranno ad essere milioni. Proprio quando credevamo di essere fuori dalla spirale assassina, eccoci nuovamente ripiombati nel caos della pandemia, vibrante di paura che scende lungo il corpo.La saliva è amara, la febbre ci colpisce, l'affanno si scatena nei polmoni mentre saliamo le scale. E' il momento in cui la morte nera, viene a bussare alla porta, senza mai chiedere il permesso o preannunciarsi. E' la bestia dell'infezione da Covid-19, un mostro che si attacca al collo come un vampiro e immerge i canini nella giugulare svuotandoci di forze e di ossigeno. Lui è immortale e sopravvive a qualsiasi cosa, noi siamo mortali e se lo incontriamo, alle volte possiamo soccombere senza una ragione.
Si muore per un virus che corre nell'aria, che si trasmette se baciamo la persona amata o accarezzando chi vogliamo bene. E' un coronavirus sadico, feroce, che non lascia tracce di sè in giro e dobbiamo braccarlo con l'uso spasmodico dei tamponi o dei test seriologici.E' quel gioco pericoloso con cui ci prende in giro, si beffa dell'essere umano e di ogni sicurezza. Rappresenta la sfida peggiore per la civiltà umana, come una scommessa per la sopravvivenza, o quei lati oscuri, a cui non siamo ancora in grado di dare una risposta filosofica. Abbiamo finito per combatterci l'uno con l'altro, in una lucente Torre di Babele, in cui due schieramenti di tribù umane cercano di prevalere l'una sull'altra. Ma nessuna delle due ha una ragione scientifica da sbandierare, ma è il pretesto per continuare a combattersi ferocemente e senza tregua.
Ciò che vediamo dagli spalti delle arene politiche, è che non siamo uniti nella guerra contro il virus, ma gli uni contro gli altri. Siamo immersi nell'aspetto più brutale e ingiustificato della natura umana. Ci incolpiamo di avere fallito la guerra ontro la pandemia, di averla perduta, perchè siamo assetati di potere e intendiamo distruggere l'avversario politico. Odiamo intensamente, nel periodo storico del coronavirus, la civiltà umana si nutre di sangue e siamo ancora più feroci di prima, nella convinzione che questa arma letale possa abbattere il nemico politico come un cinghiale che frena la sua corsa, colpito in fronte da una palla di piombo.
" Il virus è clinicamente morto " disse un medico del San Raffaele, non più tardi di qualche mese fa.. La seconda ondata sta pompando, come una furia indemoniata, e non riusciremo a scrollarcela di dosso tanto facilmente.
Il Covid-19 torna a scuotere cuore e mente, mettendo in discussione ogni nostra convinzione. Non siamo più gli stessi, ma una civiltà diversa, che deve fare in conti con qualcosa che ci si appiccica addosso e come in una roulette russa, ogni tanto ammazza qualcuno.
I giovani, molti di loro, sembrano indenni, ma non lo sono e cercano di infischiarsene. Sfidano la morte ogni giorno, ignari che mettendo a repentaglio la loro vita, diventano un pericolo per tutti gli altri, famigliari in primis. Qualcuno molto tempo fa, lo definiva lo choc del futuro, l'atto irreversibile con il quale la civiltà umana deve adattarsi a dei fenomeni che ciclicamente irrompono nel corso della storia, migliorandoci con n uove invenzioni scientifiche, o peggiorandoci con pandemie o calamità naturali.
Nelle ultime ore stiamo vivendo emozioni già provate, sentite sulla pelle, nel corpo e cosparse come veleno intorno a noi,su ogni superficie, che sia grigia, lucida o trasparente. Il virus c'è , galleggia nell'aria, si deposita come polvere schiumosa, ovunque noi siamo.Ci precede nel corso di una corsa, mentre camminiamo, o andiamo in palestra, o siamo al ristorante o al bar a prendere un apertivio com gli amici o le amiche. Ci attende nel letto mentre facciamo all'amore e si insinua dentro il corpo umano come veleno di un cobra.
Mi domando se siamo pronti per un altro lockdown? Siamo pronti a rinunciare ancora ai confini della libertà' ? Oppure torneremo come pecore e agnelli dentro l'ovile, al caldo, tra la paglia e il fieno per addormentarci tra le coltri di una nuova quarantena? Oppure scenderemo in piazza, riesumando un movimento culturale come la beat-generation, per dare forma ad una protesta generalizzata, come tanti figli dei fiori, finendo tutti dentro le cancellate di un grande parco alla Woodstock?
Saremo ancora noi o cercheremo di trasformarci in qualcosa di altro, per tentare anche questa volta di sopravvivere senza lasciare dietro di noi quella speranza che ci tiene ancora in vita e che un giorno tutto questo sarà finito, concedendo all'Homo Sapiens di tornare libero da ogni forma di condizionamento?
O domani sera, subito dopo la conferenza del premier Giuseppe Conte, precipiteremo ancora nella più cupa disperazione, senza avere energia, fantasia, per dare quel colpo di reni che ci aspettiamo da noi stessi?
Chiuderanno le palestre?
Non potremo più andare al ristorante e torneremo a leggere e scrivere dentro casa?
La civiltà dei Sapiens, si sta velocemente adattando ad un'altra forma di esistenza, quella del subito e del tutto in pochi istanti o forse in pochi giorni. Nei mesi dopo il lockdown, molti di noi hanno ripreso una vita normale, l'esistenza dei giorni che si alternano gli uni uguali agli altri, mentre c'era chi ha preferito gettarsi anima e corpo nella mischia infettata, godersi la vita bevendo forte da una bottiglia di whisky per dimenticare e provare tutto prima della fine. C'era chi tra noi si è buttato tra la folla danzante e ondeggiante del Billionaire, si è ubriacato, poi si è drogato, ha bevuto lsd e alla fine si è infilato in una pantagruelica orgia di donne e uomini, senza distinzione di sesso e razza.
C'era chi ha cercato il suicidio o l'omicidio degli altri, a cui non interessava nulla della società,del presente o dei propri simili. Ha voluto che tutti si trasformassero in zombi senza respiro, rinchiusi ad impazzire negli ospedali e poi nelle buie sconfortanti sale delle terapie intensive. C'e' chi si è unito alle bande di assassini che scorrazzavano per le città, razziando tutto ciò che desideravano, spostandosi tra supermercati, negozi di abbigliamento, ristoranti bar e discoteche. Il mondo degli zombie, inventato dai produttori cinematografici, è il paradigma della società odierna, di questa Woodstock della disperazione, in cui i figli dei fiori,anzichè cercare le beatitudine, la felicità per loro stessi, hanno preferito incendiare il pianeta, buttare benzina sul fuoco sprigioniando la diffusione della pandemia, perchè tutti prima o poi devono morire, e qiundi o prima o dopo non ha più senso.
Gli incoscienti sono troppi , sostenuti da capobanda politici ignoranti, incapaci di essere onesti con se stessi. Non possiamo combatterli per strada, la sola cosa che possiamo fare adesso, è rifugiarci in casa, chiudere porte e finestre, in attesa che questi zombie si consumino tra di loro, si uccidano senza pietà, per poi lasciare ad altri, la possibilità di sopravvivere in un pianeta pulito in cui sarà possibile riabbracciarsi senza pericolo.
CorSera.it
Ancora in aumento i casi di Covid in Italia: sono 10.925 i nuovi contagi nelle ultime 24 ore secondo il bollettino del Ministero della Salute. Rispetto a ieri, quando si era superata quota diecimila (10.010), sono 915 in più. I decessi sono stati 47, in calo rispetto ai 55 di ieri.
Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 165.837 tamponi, nuovo record da inizio pandemia. L'incidenza con il numero di positivi (oggi 10.925 in più) è del 6,6%. In aumento le terapie intensive (+67), che ora sono in totale 705. I ricoveri sono 6.617 (+439), mentre i malati in isolamento domiciliare sono 109.613 (+9.117). Gli attualmente positivi sono 116.935 (+9.623). I decessi hanno raggiunto la cifra di 36.474 (+47). I guariti sono 249.127 (+1.255).
CAMPANIA, nuovo aumento, 1.410 rispetto a 1.261
Nuovo balzo in avanti per i positivi in Campania: 1.410 (1.343 asintomatici, 67 sintomatici) rispetto ai 1.261 precedenti, su 14.704 tamponi. Non si registrano decessi e i guariti del giorno sono 74. Sono i dati del bollettino di oggi dell'Unità di Crisi Regionale per la realizzazione di misure per la prevenzione e gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19. Il totale dei positivi è di 24.443 unità mentre il totale dei tamponi è di 751.931. I posti letto di terapia intensiva occupati sono 75 su 110 complessivi, i posti letto di degenza occupati sono 817 su 840 complessivi
LOMBARDIA, in crescita contagi e intensive
Sono 2.664 i nuovi positivi in Lombardia con 29.053 tamponi effettuati, per una percentuale pari al 9,1%, in crescita rispetto a ieri (7,9%), quando c'erano stati 2.419 contagiati con 1.500 tamponi in più. Sono 13 i decessi per un totale di 17.057 morti in regione dall'inizio della pandemia. Crescono sia i ricoveri in terapia intensiva (+25, 96), sia quelli negli altri reparti (+109, 943). Milano è sempre la provincia più colpita con oltre metà dei casi (1.388, di cui 634 a Milano città), ma sono in forte crescita anche Monza e Brianza (286), Varese (218) e Como (171), tre province che avevano avuto pochissimi casi nella prima ondata.
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