NEW YORK 18 OTTOBRE 2020
Guardi, siamo nelle peste. Sto cercando di occuparmi di tutti i pazienti che ho qui. Mi pare una tragico déjà vu. Lo temevo già da agosto, speravo di sbagliarmi e invece...". E' amara la riflessione di Massimo Galli, primario infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano e docente all'università Statale del capoluogo lombardo, intervistato da 'La Repubblica. E' vero, l'Italia sta ancora meglio rispetto ad altri Paesi europei stretti nella morsa di Covid-19, ma è "inutile ragionare con i dati di ieri - avverte l'esperto - Dobbiamo guardare le proiezioni, che purtroppo hanno poche probabilità di fallire. Tra 15 giorni saremo come la Francia, la Spagna, il Regno Unito".
"La situazione a Milano si sta facendo molto allarmante, al limite della saturazione - riferisce Galli - E ci sono forti criticità anche altrove. Abbiamo assoluto bisogno di far funzionare le indicazioni del decreto del Governo. Diversamente, la strada già tracciata è quella degli altri Paesi europei". Uno degli elementi più preoccupanti secondo l'infettivologo è che "abbiamo una distribuzione dei contagi in tutto il territorio. E quando cominci a vedere la realtà nelle aree dove la prima ondata ha colpito meno, sai che il rimescolamento delle carte di quest'estate creerà grossi problemi perché si tratta di aree che non hanno vissuto questa esperienza e non hanno strutture attrezzate"
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