Roma 30 ottobre 2020 CorSera.it by Matteo Corsini direttore scientifico Enciclopedia Universale delle Scienze Giuridiche
L'aria è funesta, le città deserte nella notte a causa del coprifuoco. Se avremo 30 mila contagi entro domenica ci sarà la serrata generale.
Ormai è chiaro, l'Italia corre verso il suo secondo lockdown totale e generale, omogeneo per ogni regione. Inimmaginabile che si possa gettare la rete dei lockdown a macchi di leopardo, creare un popolo di italiani liberi ed altri reclusi. Le norme devono essere uguali per tutti se si vogliono far rispettare. Il Professor Galli del Sacco di Milano, questa sera da Corrado Formigli, è stato molto chiaro " ogni giorno è tardi si deve chiudere tutto per raffreddare la curva dei contagi ". Uno dei nostri migliori esperti del settore ha dunque lanciato l'allarme, quello secco e stridulo, che sveglia la città per chiamare il popolo alle armi. Siamo invasi, il coronavirus circola liberamente e non c'e' modo di fermarlo se non quello di segregarsi in casa. Il lockdown generale sarà probabilmente indetto nel corso della giornata di sabato 1 novembre o al massimo domenica, quando i contagi sfonderanno quota 30 mila. A quel punto saremo come la Francia, all'inseguimento dell'epidemia come in uno dei più spericolati Tour . L'intera popolazione italiana ormai è cosciente, abbiamo quasi tutti l'animo in pace. La domanda è che cosa ci sarà dopo il prossimo lockdown? Come andrà l'economia ? Quanti disoccupati ci saranno? Credo che non dovremmo essere pessimisti, i prezzi scenderanno e la speculazione potrà ripartire, forse in un vortice di euforia.
Ma questo lockdown sarà forse più duro dell'altro e azzannerà con ogni probabilità anche il periodo natalizio. Non avremo un Natale con i cenoni tra amici e le lunghe nottate a giocare a carte, così come non ci saranno feste di Capodanno nelle discoteche, semmai fuochi di artificio e feste balli nelle strade. Difficile pensare che le prossime ore saranno quelle della trascorsa primavera. Ma forse siamo anche pronti, l'inverno incalza e sarà meno duro rimanere in casa, sdraiati sul divano a guardare i talkshow deliranti del coronavirus. Altri, leggeranno e recupereranno le forze. Nel mondo ci sono prodotti che sono sufficienti per i prossimi 25/35 anni. Anche non producendo più niente, si calcola che vi siano almeno 50 miliardi di paia di scarpe già prodotte nel mondo, 200 miliardi di capi di abbigliamento e 500 miliardi di bottiglie di plastica e vetro. Un altro lockdown farà bene alla Terra, diminuiranno i consumi, ci sarà meno inquinamento e torneremo a capire che dopo il tramonto, fuori dalla nostra casa, non c'è niente altro che un labirinto di strade deserte tra palazzi poco illuminati. Lo scenario è apocalittico, e forse un giorno la civiltà sulla Terra si estinguerà per causa di un coronavirus, frutto di uno spillover animale.
CorSera.it
Ancora un record per i contagi da coronavirus nelle ultime 24 ore in Italia: i positivi sono 26.831(ieri erano stati 24.991). I morti sono 217 (ieri erano stati 205), secondo i dati del ministero della Salute. In totale i casi in Italia sono 616.595, le vittime 38.122. Tra le regioni con il maggior numero di nuovi positivi trovati svetta la Lombardia con 7.339, quindi la Campania con 3.103, il Piemonte con 2.585, il Veneto con 2.109, il Lazio con 1.995.
Sono 201.452 i tamponi per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore, il nuovo record, secondo i dati del ministero della Salute. Sono 2.500 più di ieri.
Ancora un balzo dei pazienti in terapia intensiva per Covid-19 in Italia. Sono 115 in più nelle ultime 24 ore (ieri l'aumento era stato di 125), secondo i dati del ministero della Salute, per un totale di 1.651 persone in rianimazione. Nei reparti ordinari ci sono ora 15.964 pazienti, con un incremento di 983 unità. Gli attualmente positivi sono arrivati a 299.191, ben 22.734 più di ieri. Di questi, 281.576 sono le persone in isolamento domiciliare. I guariti sono 279.282, in aumento di 3.878 rispetto a ieri.
I numeri sui contagi da Covid-19 in costante crescita, oggi quasi 27mila, ed il valore dell'indice di trasmissibilità Rt proiettano presumibilmente l'Italia verso lo scenario 4, l'ultimo ed il più grave previsto nel documento 'Prevenzione e risposta a COVID-19' redatto dall'Iss. E' infatti molto probabile, secondo quanto si apprende da fonti qualificate, che il valore di Rt abbia superato l'1,5 registrato la scorsa settimana e riferito al periodo 12-18 ottobre. Ciò per effetto del forte aumento dei casi. Proprio Rt sopra 1,5 è uno degli elementi che delinea lo scenario più grave dell'epidemia.
Attualmente, sulla base dei 4 scenari descritti nel documento Iss, l'Italia si colloca nello scenario 3, con una situazione caratterizzata da "trasmissibilità sostenuta e diffusa" del virus con "rischi di tenuta del sistema sanitario nel medio periodo" e valori di Rt regionali prevalentemente e significativamente compresi tra 1,25 e 1,5 . L'analisi dell'andamento della curva epidemica indica, però, come l'Italia sia ormai molto vicina allo scenario 4. In questo scenario, si legge, "i valori di Rt regionali sono prevalentemente e significativamente maggiori di 1,5" ed uno scenario di questo tipo "potrebbe portare rapidamente a una numerosità di casi elevata e chiari segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali, senza la possibilità di tracciare l'origine dei nuovi casi". Inoltre, "la crescita del numero di casi potrebbe comportare un sovraccarico dei servizi assistenziali entro 1-1,5 mesi, a meno che l'epidemia non si diffonda prevalentemente tra le classi di età più giovani, come osservato nel periodo luglio-agosto 2020, e si riuscisse a proteggere le categorie più fragili (es. gli anziani)". A questo proposito, il documento rimarca però che "appare piuttosto improbabile riuscire a proteggere le categorie più fragili in presenza di un'epidemia caratterizzata da questi valori di trasmissibilità". In uno scenario nazionale di questo tipo, rilevano ancora gli esperti nel rapporto, "è presumibile che molte Regioni/PA siano classificate a rischio alto e, vista la velocità di diffusione e l'interconnessione tra le varie Regioni/PA, è improbabile che vi siano situazioni di rischio inferiore al moderato". Ed ancora: "Se la situazione di rischio alto dovesse persistere per un periodo di più di tre settimane, si rendono molto probabilmente necessarie - avverte l'iss - misure di contenimento molto aggressive".
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