Roma 31 Maggio 2009 (Corsera.it)
Benedetto XVI nella liturgia della Pentecoste,non è stato esplicito fino al punto di richiamare lo scandalo che in questi giorni coinvolge il nostro Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi,ma le sue parole lo hanno colpito direttamente e senza mezzi termini.Benedetto XVI ha soffiato sul fuoco non per accenderlo ma per tentare di sedarlo,rinchiuderlo in un cassetto una volta per sempre.La Chiesa non gradisce il comportamento del Premier,non gradisce il mercimonio dell'uomo e della donna nella sacra istituzione del matrimonio. Benedetto XVI ha sfidato dunque ogni ...
....reazione,ma era necessario per riportare ordine e trasparenza sulla Terra .Sappiamo che la corrazzata di Mediaset,Canale 5, ha reagito vigorosamente alle critiche mosse dal Vaticano a Silvio Berlusconi durante i primi bagliori dello scandalo Noemi Letizia.Canale 5 ha mandato in onda una feroce trasmissione sulla pedofilia nella Chiesa,un monito per chiunque voglia affondare il Cavaliere di Arcore utilizzando anche la morale,quell'arma sottile che rade con precisione ogni malinteso.Benedetto XVI non ha nulla da temere e lancia il guanto della sfida morale al Cavaliere,nelle sue parole si evince questo ,se non una netta condanna.
Benedetto XVI affronta con grazia questo anello del percorso di Dio,ben sapendo che il Presidente del Consiglio SIlvio Berlusconi non si lascerà spazzare via dal fremito di un sermone.Ma le parole di Benedetto XVI suonano forse come ...
...un consiglio,una generosa indicazione del percorso da intraprendere per non uscire di strada,una volta per tutte.Benedetto XVI ,ha infatti parlato di inquinamento morale e non di scandalo,ha lasciato che fosse la storia della cristianità in bilico nelle sue parole e non specifici episodi che macchiano la storia moderna,l'attualità di un paese che racchiude ai suoi confini anche lo Stato Pontificio.Insomma la direzione delle parole di Benedetto XVI è chiarissima,sono pensieri velocissimi che domani potranno trasformarsi in saette e scomunicare chiunque perserveri nei propri errori.La scialuppa di salvataggio di Silvio Berlusconi prende acqua,qualcuno potrebbe tagliare la cima che ancora la lega al pontile.
La Chiesa,Benedetto XVI,con raffinata classe abbandona la scialuppa dove siede Silvio Berlusconi,rinnova le distanze dai ripugnanti comportamenti delle sodoma e gomorra,prende le distanze dagli scandali e dal mercimonio del piacere.
"Il mondo"- sostiene Benedetto XVI -" è avvelenato da un inquinamento morale,che offusca le menti e i cuori,con immagini che spettacolarizzaono il piacere,la violenza o il disprezzo per l'uomo e la donna." E' quanto detto dal Pontefice durante la messa di Pentecoste,festività che ricorda la discesa dello Spirito Santo tra gli Apostoli e che si è celebrata quest'oggi nella Basilica di San Pietro.
"Se l'uomo si allontana da Dio e pensa di poter usare autonomamente il fuoco donato dagli apostoli dallo Spirito santo durante la Pentecoste,le sue potenzialità diventano pericolose come dimostrano Hiroshima e Nagasaki,"
"Allo stesso modo in cui non bisogna assuefarsi ai veleni dell'aria -ha aggiunto il pontefice - e per questo l'impegno ecologico rappresenta oggi una priorità, altrettanto si dovrebbe fare per ciò che corrompe lo spirito", si è raccomandato Ratzinger. "Sembra invece che a tanti prodotti inquinanti la mente e il cuore che circolano nelle nostre società, ad esempio immagini che spettacolarizzano il piacere, la violenza o il disprezzo per l'uomo e la donna, a questo sembra che ci si abitui senza difficoltà", si è rammaricato. "Anche questo è libertà, si dice, senza riconoscere che tutto ciò inquina, intossica l'animo soprattutto delle nuove generazioni, e finisce poi per condizionarne la stessa libertà".
Da altra fonte il Corriere della Sera.Benedetto XVI ha poi continuato con un forte monito: "L'uomo non vuole più essere immagine di Dio, ma di se stesso - ha detto -, spiegando l'immagine dello Spirito Santo - si dichiara autonomo, libero, adulto. Evidentemente tale atteggiamento rivela un rapporto non autentico con Dio, conseguenza di una falsa immagine che di lui si è costruita, come il figlio prodigo della parabola evangelica che crede di realizzare se stesso allontanandosi dalla casa del padre".
"Nelle mani di un uomo così - ha continuato Benedetto XVI - il 'fuoco' e le sue enormi potenzialità diventano pericolosi: possono ritorcersi contro la vita e l'umanità stessa, come dimostra purtroppo la storia. A perenne monito rimangono le tragedie di Hiroshima e Nagasaki, dove l'energia atomica, utilizzata per scopi bellici, ha finito per seminare morte in proporzioni inaudite".
La chiesa non è "un grande movimento storico, una complessa e solida istituzione sociale" o "una sorta di agenzia umanitaria" ma è "un corpo vivo", ha infine concluso Ratzinger: "Lo spirito santo - dice - è l'anima della chiesa. Senza di lui a che cosa essa si ridurrebbe? sarebbe certamente un grande movimento storico, una complessa e solida istituzione sociale, forse una sorta di agenzia umanitaria. Ed in verità è così che la ritengono quanti la considerano al di fuori di un'ottica di fede. In realtà, però - prosegue Benedetto XVI - è un corpo vivo, la cui vitalità è appunto frutto dell'invisibile spirito divino".
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