Roma 2 gennaio 2022 by Matteo Corsini attore e produttore cinematografico
Cinema film Pugni di Rabbia 1991 regia di Claudio Risi. Ricordo che con Ricky Memphis furono pugni veri quelli che ci demmo nella scena del combattimento dentro la piscina. Ricky e' un bravo ragazzo, era sceso nella vasca convinto che avremmo recitato tutti e due, ma alla prima occasione gli mollai un gancio destro che lo fece barcollare. La sua reazione fu allora violenta una seria di colpi al volto e al corpo, degni di uno scontro vero di boxe. Claudio Risi urlava " non per davvero non per davvero " . Riguardando la scena del combattimento a distanza di oltre 30 anni, devo dire che nel mondo del cinema non c'è mai stato un vero spettacolo della boxe. Malgrado tutto e la finzione scenica, quella seria di colpi che Ricky mi sferrò al corpo, hanno proprio il sapore della boxe autentica. Fu una scena memorabile che ricordo con piacere. Erano gli anni in cui il Cinema aveva ancora il sapore del prodotto artigianale. Non c'era cosa più bella al mondo per me che varcare la soglia di Cinecittà per andare a girare un film. Gli anni 80 sono stati davvero spensierati, Roma era speciale, frequentavamo quei due o tre ristoranti come il Pellicano e poi la Luna l'Easy Going.
Alle volte organizzavo delle megafeste nel mio Castello di Tecchiena da sempre appartenuto alla famiglia GRA ( i miei nonni ) e Claudio Risi veniva sempre volentieri. Il cinema era il collante che univa tutti noi giovani scapestrati, poeti maledetti, romanzieri, poeti e artisti. Quando oggi vedo tutto ridotto alle poltiglie del Grande Fratello, capisco che non ci sono più gli ingredienti di un tempo, in cui la crudezza e la verità del tempo la faceva da padrone. Ma sono passati tanti anni, in cui io mi sono esclissato da quel mondo effimero, fatto di personaggi travolti dall'idea del successo personale, che si lacerano mente e corpo per raggiugenre il successo. Io me la spassavo con Pamela Prati, che all'epoca era come la Belen di oggi. E poi c'erano tutte le sue amiche, da Karina Huff e Serena Grandi.Eva Grimaldi che non era affatto lesbica, credetemi bene. Furono gli anni in cui girammo anche San Francesco con Liliana Cavani e Michey Rourke, Paco Reconti che ancora oggi ogni tanto mi chiama come fosse un redivivo da un mondo lontano che non mi appartiene più. Certo dopo 30 anni, sono tutti flash, pezzi di puzzle che ermergono dal mio passato e che cerco di mettere in ordine nei ricordi , per spiegare ai miei figli, chi sia stato effettivamente il padre,se un poeta maledetto, uno scrittore, un romanziere, un attore, un regista un produttore cinematografico o qualcosa di altro ancorfa.
Dai ricordi affiora anche una giovanissima Isabella Ferrari che condivideva la roulotte con me nel corso del film Dagobert sempre a firma della regia di Dino Risi, uno dei maghi del cinema italiano. E poi il film Giorni di Rabbia, con i giovanissimi Margherita Buy e Sergio Rubini. Non ricordo niente di quel film e delle sue scene. La colonna sonora era di Enrico Ruggeri, pare che sia un cult introvabile quel 45 giri. Ricordi fotografie di un tempo memorabile in cui il cinema era ancora espressione di una certa cultura popolare, graffiante, se vogliamo opportuna, perchè integrata al tempo e alle sfumature culturali del tempo.Il cinema italiano ha perduto molta strada, adesso vanni i film comici, i cinepanettoni, eppure credo in una rinascita culturale e cinematografica di Roma. Rivivrei il fasto di Ben Hur, riprenderei a raccontare l'antica Roma e la sua storia. Se avrò tempo e troverò i soldi, credo che dedicherò il mio prossimo futuro a questo e niente altro. Sono stanco dopo trentanni di immobiliare, la mente deve riprendere a viaggiare e la fantasia creativa del cinema abbanda a questo effluvio, rigenera lo spirito e la vita stessa, che semmai finisce chiusa in una gabbia.
In ricordo di Claudio Risi.
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