Napoli 13 agosto 2022 by Alter Ego
Elezioni politiche Italia 2022, il piano segreto di Silvio Berlusconi.
Immaginare che il Re di Troia possa essere subalterno a qualcuno, è un esercizio degno della più fervida fantasia. Il vecchio Leone di Arcore, oggi siederà sugli spalti per godersi il suo Monza, forse una prima vittoria, che farebbe da stura alla campagna elettorale nella laboriosa regione Lombardia con oltre 300 mila forsennati tifosi pronti a votarlo e osannarlo come il Re Creso sceso in Terra. Per il resto Silvio Berlusconi gongola, anzi potrebbe anche addormentarsi, così come fece pubblicamente al suicidio politico di Gianfranco Fini, alleato ed acerrimo rivale. Stessa sorte sta per capitare alla esagitata Giorgia Meloni, borgatara della Garbatella con la troppo evidente fantasia di passare alla storia come prima donna Premier italiana e sopratutto colei che affondò il tacco 13 a spillo sul volto del tumefatto venditore di pentole televisivo. Ma non andrà come Giorgia immagina. Il dardo avvelenato sul Presidenzialismo e la conseguente richiesta di dimissioni dell'attuale Presidente Sergio Mattarella, è un dardo avvelenato lanciato nell'agone politico per alzare strali di polemiche antifasciste contro la stessa coalizione di centro destra per diminuirne i consensi elettorali stroncando il consenso dei moderati italiani per la pasionaria di FDI. Silvio Berlusconi ha chiuso in un formidabile Cul de Sac, degno del mio audace Sandokan di Monpracem, la leader della destra ultranazionalista italiana Giorgia Meloni. Un colpo sferrato contro la nave ammiraglia de la Perla della Garbatella.
Silvio Berlusconi ha poi dato luogo al take over sul partito di Carlo Calenda, inoculandogli, non una ma due delle sue migliori cavalle di Troia, le giannizzere Mariastella Gelmini e Mara Carfagna. Se qualcuno immagina che le due Signore siano arrivate da Azione per loro sponte, sbaglia davvero.
Carlo Calenda piaciucchia agli elettori, come ama ripetere anche a se stesso, ma sempre un bischero rimane.Ciò che immagina sia frutto di un pentimento politico, non è altro che veleno distillato nella sua forma più pura dal Re di Troia all'avversario dell'ultima ora.
Carlo Calenda è scivolato lentamente nell'imbuto accogliente di Italia Viva, non avendo un partito alle spalle che potesse reggere alle incombenze della raccolta delle firme.
L'alleanza segreta tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi appare ancora una volta chiarissima, fermare contemporaneamente le ambizioni della Meloni a destra e di Enrico Letta a sinistra.Tutto appare come la rappresentazione perfetta delle miscelazioni politiche, un teatrino del "sembra vero", recitato a copione. Dalle urne elettorali facile immaginare che Giorgia Meloni uscirà sconfitta, nel senso che la soglia del 20% data per scontata, è un obiettivo irraggiungibile con Carlo Calenda leader di Azione che denota una preparazione tecnica migliore e meno roboante di quella della leader di Fratelli d'Italia. Arginata la foga incontenibile della Gioria Meloni, Silvio Berlusconi potrà ben gestire i rapporti di potere all'interno del centrodestra, contando anche sulla disfatta della Lega di Matteo Salvini, che appare quanto mai probabile. A sinistra il Cavaliere potrà anche contare sulle grazie del partito di Giuseppe Conte che come la pochette bianca della sua giacca e' acquisibile e condizionabile, sopratutto per le grane di Beppe Grillo e del figlio Mandrillo, la cui ignobile vicenda giudiziaria come avrete ben notato e' stata messa in disparte dalla forza centrifuga delle televisioni e giornali del Cavaliere di Arcore, capaci di distruggere sul niente qualsiasi avversario politico.
Il Re di Troia o danzatore del Bunga Bunga, che dir si voglia, ha già distribuito le carte avvelenate e chi lo crede capace di inciampare sulla questione del Presidenzialismo è davvero scemo e forse proverà a leccarne i bordi finendo come i preti del convento del leggendario racconto de Il Nome della Rosa.
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