Roma 29 aprile 2023 by Robert Lupo
Roma Olimpico sfida Champions tra la Roma di Jose Mourinho e il Milan di Stefano Pioli. La battaglia per il quarto posto ha trovato l'arena giusta. Dopo il goal al 93 di Tammy Abraham che manda in visibilio lo stadio, la Roma subisce un goal beffa, che dimostra come il calcio sia un gioco di intelligenza, prima di ogni altra cosa. I giocatori avrebbero dovuto conservare un goal di vantaggio 3 punti della vittoria per appena due minuti. Il primo sbaglio lo hanno commesso perchè nessuno è andato a contrastare il rilancio del portiere Maignan direttamente in area, dove un certo Mancini stretto tra due attaccanti respinge di testa ma cade in terra. Ma in prossimità dell'area di rigore c'è Pellegrini che non si avvede dell'arrivo alle sue spalle di Saelemaekers che di lì a pochi secondi trasformerà i goal beffa ai danni della Roma.
Un fantasma incontrollato, quattro giocatori in area e un attaccante avversario che sul cross di Leao si avvicina al secondo palo indisturbato e segna il goal beffa che forse vale alla Roma la Champions. La palla finisce tra le gambe di Rui Patricio. Un disastro della difesa. La mancanza di Chris Smalling si sente è tutta qui. I giocatori della Roma devono allenarsi ad acchiappa il ladro, ovvero a capire intuire in poche frazini di secondo dove può andare la palla e controllare gli avversari. Nessuno si è guardato intorno, la stanchezza bruciava le gambe e il sudore aveva impregnato gli occhi. Lo sbaglio è stato di Jose Mourinho che non ha creato un centrocampista ispettore come si potrebbe definire, colui che si incarica di chiamare i difensori nella direzione di innesto dei giocatori avversari.
Per il resto una grande Roma con tanti giocatori capaci di creare gioco legionari invincibili che hanno respinto la furia di una squadra uscita vincente dai quattro scontri diretti con la capofila Napoli. Ma pur sempre dopo il mitologico goal di Tammy Abraham, subire quel goal beffa brucia sul corpo e nel cuore. Niente è peggiore di un colpo basso che arriva alla fine quando tutti erano in sicurezza felici della grande vittoria, poi sfumata.Nel gioco del calcio come nella vita, alle volte le cose si mettono bene e altre male. Ma oggi si respirava nell'aria che la Roma avrebbe vinto, qualcosa di mitologico pervade questa squadra, quella luce bianca che invoca sempre Mourinho, definendo la sua squadra come quella dei poveri. Senza risorse, si trovano le risorse, senza soldi si trova la forza per trovare il pane. Nel gioco del calcio, le energie si devono strappare dalla terra, frutti inaspettati della preparazione e del coraggio.
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