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CORRIERE MILANO SILVIO BERLUSCONI L'ULTIMO DISCORSO SENZA DIO UNA BRUTTA CARICATURA DI SE STESSO NELLE SMORFIE DI DOLORE E SOFFERENZA

Milano 6 maggio 2023 b y Mariella Vicedomini Corriere Cronaca Milano 

Silvio Berlusconi sempre al centro del mondo, intrappolato dentro un corpo che non risponde più alle sue azioni. 

Da cattolica fervida credente immaginavo che questo primo discorso dopo la lunga convalescenza, avesse avvicinato l'uomo a Dio. Ma non ne ho visto neanche l'ombra, una traccia di luce nel pulviscolo della sua fede dei " santi laici " sempre dietro al denaro al successo, alla glorificazione di se stesso e mai degli altri. I discorsi di Silvio Berlusconi ormai li conosciamo bene, sempre improntati all'esaltazione dell'ego :  "IO IO IO IO, sono il migliore di tutti, il più bravo e intelligente dei miei fratelli ". Malgrado la sofferenza evidente, che spinge qualsiasi persona a provare sentimenti di umana pietà, niente di altro si è scolpito in questo discorso primo od ultimo non lo sappiamo ancora. Silvio Berlusconi era sempre lui, sempre al centro del mondo, ma una brutta caricatura, di un uomo debole, incerto, che si arrampica lungo una parete liscia di marmo con la speranza di non mettere il piede nella fossa. Soltanto un uomo senza Dio ha paura di morire.  

 

Si vede che Silvio Berlusconi ha paura di morire e di non conoscere cosa ci sia dietro. E' un uomo senza fede, che ha messo in evidenza le debolezze del borioso milionario. Non ho percepito niente di bello da queste sue ultime parole, niente che mi abbia emozionato oltre il vederlo sconfitto, biascicante, quasi senza respiro, costretto a bere per inumidire la gola. Forse starà pensando di aver fatto breccia nel cuore degli italiani e in un certo senso siamo un popolo di beoti quindi milioni di persone lo tengono ancora in considerazione. Ma era sempre il caimano sofferente, le palpebre degli occhi che si chiudevano dall'enorme sforzo di rimanere anche seduto. La sua intera vita gli sta scorrendo da sotto gli occhi e non riesce ad afferrarla. Per lui, per un laico per un egocentrico e sbruffone, l'idea che la vita scivoli via senza che lui possa fermare il tempo, è un concetto che lo opprime e che lo rende agli occhi di tutti non soltanto fragile ma in fondo inconcludente. Tutto ciò che facciamo ha un senso se il nostro spirito poi cambia, aderisce alle poche regole fondamentali della vita che si esprimono si sprigionano nell'amore per gli altri . 

Ho capito il suo urlo disperato, quello di rimanere comunque e a qualsiasi costo attaccato alla vita. Lo stesso racconto fatto di ricordi intessuti da lacrime e sussulti era emozionante, il ricordo della nascita di Forza Italia, gli amici, la madre che lo abbraccia sul capezzale del letto. Un Silvio Berlusconi irriconoscibile, un replicante meccanico tenuto su come accade per i leader maximi del mondo. Mi chiedo se avrà la forza di tornare a casa, tornare a fare la sua vita di sempre, senza l'ausilio delle macchine che lo aiutano a respirare, purificano il sangue. Non so che malattia abbia, ma vedo un vecchio disperato che ci chiede aiuto, che vuole stare con noi, che vorrebbe abbracciarci e riprendere quel suo cammino incredibile. Ma ciò che non si è mai percepita è la spiritualità, quel desiderio che ci prende alla fine della vita di incontrare Dio, di perdersi nella ricerca di se stessi oltre la vita terrena. Il suo sforzo è ammirevole, ma le condizioni fisiche dell'uomo sono terribili.Vorrei aiutarlo come farei con chiunque in quelle condizioni. Mi dispiace vederlo così, forse spera di candidarsi alle prossime europee. Di cosa accade nel mondo, delle bellezze del creato, del senso logico di affrontare il Signore non c'è niente. Non ho visto Dio Padre Eterno, della sola cosa di cui oggi forse avrebbe necessità.Anche Pannella che era un laico accanito stringeva tra le mani un crocifisso regalatogli da Papa Wojtyla. Ecco se fossi in lui farei questo, parlerei al Creato a quel mondo incantato che forse non ha mai avuto occasione di incontrare.

 

Silvio Berlusconi dovrebbe mettersi in ginocchio difronte al Signore e imparare a non fare il contrario, lui stesso al centro del mondo.

 

Mariella Vicedomini 

Corsera Corriere Milano Cronaca


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