Londra 3 luglio 2023 by Matteo Corsini
Wall street i mercati azionari stanno ai massimi come nel 2008. Il turismo vola e tutto sembra andare a gonfie vele. Ma il Cigno Nero è dietro l'angolo, il fattore catastrofico che farà crollare i mercati finanzairi in tutto il mondo e trascinerà l'Europa al Medioevo è la contaminazione nucleare, gli effetti della esplosione della centrale di Zaporizhzhia, il cosiddetto fallout radioattivo.
La centrale di Zaphorzhzhia è minata, oggi 100 lavoratori hanno lasciato il sito forse per non farci più ritorno. E' chiaro che Vladimir Putin ha una sola maniera per fermare la guerra senza perderla, creare un disastro ambientale di tali proporzioni da congelare il mondo intero, restituire all'Europa la sberla delle sanzioni e per il prossimo inverno riprendere a pompare gas a prezzi folli.L'esplosione della centrale di Zaphorizhzhia sconvolgerà l'Europa facendo collassare i mercati finanziari e il turismo si prosciugherà come in una immensa alta marea. Le principali compagnie di bandiera mondiali falliranno. Sarà il caos e la vita disidratata i paesi incendiati bruciati.
La nube tossica si aprirà strada nei cieli in Polonia in Romania verso la Germania l'Austria l'Italia del Nord. Non sarà risparmiato nessuno e l'economia circolare riprenderà a soffrire. L'inflazione salirà alle stelle, il mondo intero rimarrà a guardare attonito al caos generale, alla sintesi di ogni male e di ogni orribile guerra. Vladimir Putin non si può fermare. Il destino di noi europei è segnato, godiamoci ancora qualche giorno di vacanza ben presto ci sveglieremo con uno scenario da incubo, forse uno dei peggiori che i popoli europei hanno mai dovuto sopportare. Se non riusciremo a fermare la guerra lo scenario che ci attende sarà proprio un incubo e dei peggiori quelli in bianco a nero in cui all'orizzonte tutto brucia e nulla rimane vivo.
Prima dell'alba del 26 aprile 1986, a meno di tre chilometri a sud di quella che allora era una città di 50mila abitanti, il reattore numero quattro della centrale nucleare di ?ernobyl' scoppiò. Trenta persone morirono a causa dell'esplosione e dell'incendio, o dell'esposizione alle radiazioni letali. La struttura distrutta arse per dieci giorni, contaminando 142mila chilometri quadrati nel nord dell'Ucraina, nel sud della Bielorussia e nella regione russa di Brjansk. Fu il peggior incidente nucleare che il mondo avesse mai conosciuto.
Il fallout radioattivo, quattrocento volte superiore alla radioattività liberata a Hiroshima, costrinse più di 300mila persone a fuggire dalle proprie case e scatenò un'epidemia infantile di tumore della tiroide. Si calcola che con gli anni le ricadute economiche ? i costi sanitari e di pulizia, i risarcimenti e le perdite in produttività ? siano ammontate a centinaia di migliaia di milioni di euro. Via via che gli errori celati dal governo emergevano, ?ernobyl' contribuì ad accelerare la disintegrazione dell'Unione Sovietica. Le scorie altamente radioattive del reattore quattro si trovano ancora sotto il "sarcofago", un guscio di cemento e ferro ormai deteriorato, costruito in tutta fretta dopo l'incidente e che vent'anni dopo rischiava di crollare. I lavori per sostituirlo iniziarono nel 2007 e prevedevano una struttura a doppia volta, delle dimensioni di uno stadio, che si sarebbe spinta sopra il vecchio sarcofago per chiuderlo ermeticamente. La struttura fu completata nel 2017, nascondendo alla vista il reattore. Ma gli abitanti della regione non l'hanno dimenticato: davanti ai loro occhi la catastrofe prosegue.
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