Roma 10 Giugno 2009(Corsera.it) di Matteo Corsini
Nei prossimi giorni presenteremo il progetto di Roma Calcio Le Colonie di Roma nel Mondo.Una lettera per gli istituti di credito,gli investments funds e la Presidenza del Consiglio ,per un progetto che vede coinvolta anche l'Italia come sistema paese.Una grande squadra,la più grande squadra del mondo.
Si rincorrono le voci su una possibile entrata del leader libico Muammar Gheddafi nella Roma Calcio,direttamente o attraverso l'acquisizione di Unicredito.Regia di Mediobanca.Giù le mani dalla Roma Calcio,giù le mani dalla città di Roma.Per Roma Calcio c'è un solo progetto Roma Imperiale, Le colonie di Roma nel mondo.UN progetto di Fondazione" Roma nel cuore " con alcuni milioni di iscritti, che sono il popolo romano,un progetto di espansione dell'economia romana nel mondo,con centinaia di migliaia di nuovi occupati.La città di Roma alleata di imprenditori e aziende per la formazione dei suoi giovani nelle Colonie di Roma.Università a distanza,formazione,una grandissima squadra.Noi Siamo Roma ,loro chi sono?
Gianni Alemanno Sindaco in Bermuda soggiocato dai Nordisti della Lega.Siamo immersi di lombardismo,lombardi + cretini.
Roma Libera nell'aria e nel cuore.
a domani Romani scrivete a redazione@corsera.it
(IRIS) - ROMA, 10 GIU - Per molti il leader libico Muhammar Gheddafi è nella capitale per effettuare diversi incontri politico-istituzionali, ma le ultime dichiarazioni su un possibile ingresso del "Colonnello" nel capitale dell'A.s. Roma, asset della famiglia Sensi così come la società Italpetroli, hanno creato più di un sospetto sulle intenzioni legate alla visita. Ancora una volta potrebbe risultare fondamentale il ruolo di Mediobanca, che ha "guidato" gli investimenti dei fondi libici governativi nella nostra penisola, a partire dalla partecipazione azionaria in Unicredit, avvenuto nel mese di ottobre 2008. Gli investitori libici erano già presenti nell’azionariato di Unicredit post fusione con Capitalia. La presenza risale alla privatizzazione della Banca di Roma, quando acquisirono il 3%, salito poi negli anni fino al 5%, e diventato circa lo 0,5% con la fusione. Gli investitori libici sono diventati così il secondo azionista di Unicredit, dietro la "Fondazione Cariverona". Dietro questa operazione c'è la mano di Cesare Geronzi (ex Capitalia), ora a Mediobanca, che preme verso la possibilità di introdurre Gheddafi all'interno dell'assetto societario del club capitolino, seguendo il modello dell'operazione del fondo governativo emirato che ha acquisito il controllo, più di un anno fa, del Manchester City. Se Mediobanca riuscirà nell'impresa troverà aperta anche la porta di Alessandro Profumo (a.d. di Unicredit Group), per due motivi: i nuovi azionisti possono ridurre drasticamente il livello di esposizione debitoria di Italpetroli, la controllante del club capitolino, ma soprattutto sono gli stessi soggetti che hanno influito sulla permanenza dell'ex "figlioccio" di Cuccia alla poltrona di comando.
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